Il trattamento della caviglia

L’Ambulatorio della Caviglia si occupa del trattamento protesico dell’articolazione tibio-tarsica, una tipologia di intervento ancora non molto conosciuto, ma che il dott. Riccardo Scagni utilizza da tempo con successo, ritenendolo anche in pazienti “giovani” (al di sotto dei 50 anni) una valida alternativa all’artrodesi, in caso di artrosi della caviglia (evento sempre più frequente soprattutto a causa dei traumi che coinvolgono l’articolazione, dalle distorsioni alle fratture, alle lesioni legamentose). L’artrodesi, cioè la fusione articolare indotta chirurgicamente dell’articolazione tibiotarsica, è un trattamento invalidante e irreversibile ma con indicazioni ancora ampie; per questo, in generale, ogni paziente va studiato in base ad una serie di parametri che nell’insieme portano alla scelta del trattamento. Ad esempio, mentre per un lavoratore di 37 anni che debba trasportare pesi su terreni accidentati o su pontili è maggiormente consigliabile un’artrodesi, più “sicura” in termini di stabilità e sicuramente più “forte” nel sopportare carichi per molti anni, per una donna di 34 anni con un lavoro sedentario e magari con la voglia di portare calzature con un po’ di tacco, risulta preferibile sicuramente un’artroprotesi.

Nel paziente giovane con una grave artropatia dell’articolazione tibiotarsica (quasi sempre per esiti traumatici) risulta estremamente utile effettuare prima, quando possibile, un’estesa artrolisi, ovvero un’accurata pulizia articolare, con il duplice effetto di concedere ancora un po’ di tempo al paziente prima di effettuare l’artroprotesi e, non meno importante, di creare un’articolazione parzialmente mobile per qualche anno, permettendo di effettuare in seguito l’artroprotesi in un contesto ancora lievemente funzionante; nel paziente anziano invece quest’ultima soluzione, laddove è indicata, è preferibile all’artrodesi perché consente una più rapida mobilizzazione e tempi di recupero più veloci. Il decorso postoperatorio prevede una breve immobilizzazione con tutore, quindi un’intensa rieducazione fisiochinesiterapica, sia in acqua che in palestra.