L’attività ambulatoriale è rivolta all’inquadramento diagnostico della cefalea, al fine di stabilire il tipo di percorso terapeutico individualizzato più adeguato. La prima visita ambulatoriale consiste in un colloquio, in cui lo specialista indaga la storia familiare del paziente, le sue abitudini di vita e le altre patologie presenti, ma anche la condizione psicologica ed emotiva.
La diagnosi è fondamentalmente clinica e si avvale di:
- Anamnesi accurata: volta ad ottenere informazioni il più possibile dettagliate sulla natura della cefalea, tempi e modalità di insorgenza, frequenza delle crisi, loro caratteristiche e sintomi associati.
- Esame obiettivo generale e neurologico: volti ad escludere cause secondarie.
Il medico, a completamento della diagnosi, può decidere di avvalersi di ulteriori indagini di tipo strumentale:
- Esami di laboratorio
- RMN – AngioRM / TC Encefalo
- ECG
Al termine della prima visita e ad ogni successivo controllo al paziente viene consegnato il “Diario della Cefalea” in cui annotare i giorni, la durata e l’intensità delle crisi. Questo strumento consente di identificare la gravità del disturbo e quindi la scelta di un successivo trattamento sintomatico e/o di profilassi e la valutazione della loro efficacia. Una volta completata la fase diagnostica è possibile per i pazienti che ne hanno necessità, di intraprendere, sempre all’interno del Centro, un percorso di tipo ambulatoriale e/o di ricovero che sfrutta la sinergia fra diverse aree di intervento:
- Farmacologia: lo specialista farmacologo rappresenta l’esperto di riferimento che si occupa sia della diagnosi clinica che della gestione della terapia farmacologica e che indirizza in accordo con gli altri specialisti il percorso complementare più adeguato.
- Psicologia clinica: gli psicologi psicoterapeutici collaborano per attuare un percorso volto a lavorare con i pazienti sulle dinamiche di connessione tra cefalee e i disturbi emotivi (ansia, depressione, ecc.) e ad individuare le situazioni conflittuali, non risolte o di incomprensione presenti nei più importanti contesti interpersonali come la famiglia e il lavoro, che possono essere alla base del “mantenimento” della cronicizzazione. Attraverso colloqui psicologici individuali, sedute di training autogeno, tecniche cognitivo comportamentali e l’apprendimento di tecniche di rilassamento.
- Fisiokinesiterapia: la fisioterapia trova una grande utilità in tutte le forme di cefalea che si accompagnano ad un’eccessiva contrattura dei muscoli delle spalle del collo. Utili allo scopo sono le tecniche di rieducazione posturale (Metodo corpo e coscienza) per il riequilibrio delle tensioni muscolari e lo sviluppo della percezione corporea. Particolarmente utile è poi la terapia con il Biofeedback, un’apparecchiatura attraverso la quale grazie ad un “ritorno” visivo e/o acustico si aiuta il paziente a capire quando si attiva o si rilassa un determinato gruppo muscolare, insegnando in tal modo il paziente a rilassarlo.
- Psichiatria: un percorso con lo specialista psichiatra è fondamentale in tutte quelle situazioni in cui il disturbo cefalalgico si accompagna a disturbi psichiatrici, come la depressione, che richiedono una gestione specialistica della terapia.
Informativa per i pazienti: per un inquadramento diagnostico-terapeutico più adeguato si consiglia ai pazienti che accedono alla prima visita ambulatoriale di portare in visione allo specialista gli eventuali accertamenti eseguiti, esami di laboratorio, indagini strumentali, precedenti consulenze e le eventuali pregresse terapie intraprese.
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