Trapianto di endotelio corneale:
DSAEK/DMEK

Patologie trattate

La cheratoplastica endoteliale è un tipo di trapianto di cornea lamellare (ovvero a spessore parziale) indicato per le malattie che colpiscono lo strato più interno della cornea, detto endotelio. La disfunzione dell’endotelio corneale può insorgere dopo chirurgia oculare (ad esempio, dopo l’intervento di cataratta) o in seguito alla distrofia di Fuchs, una patologia genetica che si manifesta generalmente tra 40 e i 60 anni. Quando l’endotelio corneale funziona male, si verifica un accumulo di acqua all’interno della cornea che ne determina una perdita di trasparenza, con conseguente visione annebbiata, spesso peggiore al mattino. La cheratoplastica endoteliale prevede la sostituzione dell’endotelio malato con un nuovo strato proveniente dalla cornea di un donatore deceduto. Questo intervento è meno invasivo rispetto al trapianto di cornea a tutto spessore, consente un recupero visivo più rapido e un risultato finale migliore.

L’intervento

L’intervento viene eseguito in regime di ricovero, richiede circa 60 minuti e non è doloroso. Se è presente anche cataratta è possibile eseguire contestualmente l’intervento di cataratta e di cheratoplastica. L’intervento viene eseguito con anestesia locale ottenuta grazie a un’iniezione di anestetico nei tessuti vicino all’occhio. Dopo aver eseguito una piccola incisione, l’endotelio malato viene staccato dalla cornea e viene sostituito con il lembo di tessuto ricavato dalla cornea del donatore. Alla fine dell’intervento viene iniettata una bolla d’aria nell’occhio per far aderire il lembo trapiantato al resto della cornea.

Il tessuto inserito può essere costituito dall’endotelio e da un sottile strato di stroma (DSAEK) o dal solo endotelio (DMEK). Quest’ultimo caso consente un recupero visivo più rapido ma con maggiore frequenza può richiedere una seconda procedura chirurgica per un’ulteriore iniezione d’aria nell’occhio. Alla fine dell’intervento l’occhio viene bendato.

Dopo l’intervento

Qualche ora dopo l’intervento l’occhio viene sbendato e se necessario, ambulatorialmente, può essere rimossa una piccola quantità di aria. Nei primi giorni dopo l’intervento, l’occhio sarà dolente e la visione sarà annebbiata e per facilitare l’adesione del lembo trapiantato viene richiesto al paziente di restare sdraiati sul dorso guardando il soffitto per le prime 24-48 ore. In alcuni casi è possibile che il lembo non aderisca perfettamente al resto della cornea e che sia necessario completare la procedura in sala operatoria, iniettando ulteriore aria nell’occhio.

La maggior parte dei pazienti viene dimessa dopo 2 notti di ricovero. È possibile riprendere da subito le attività quotidiane come la guida e la lettura e dopo circa un mese dall’intervento vengono rimossi i punti di sutura corneali. Per ridurre il rischio di rigetto viene prescritta una terapia farmacologica continuativa a base di collirio antinfiammatorio da somministrare una volta al giorno.

Risultati dell’intervento

L’intervento di cheratoplastica endoteliale è una procedura sicura. Dopo la chirurgia la visione migliora nella maggior parte dei pazienti e se non vi sono altri problemi oculari è possibile recuperare un visus di 10/10. Come in ogni trapianto è possibile che si sviluppi un rigetto dovuto alla reazione del sistema immunitario del paziente contro il tessuto trapiantato: i sintomi più comuni sono l’annebbiamento della vista e, talora, l’arrossamento dell’occhio. Se compaiono è necessario essere sottoporsi tempestivamente a visita oculistica per intraprendere una terapia adeguata: se essa non viene instaurata tempestivamente, è possibile che il tessuto trapiantato venga danneggiato in maniera irreversibile a causa del rigetto e che sia quindi necessario ripetere il trapianto.

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