Cheratoplastica perforante 

Patologie trattate

La cheratoplastica perforate prevede il trapianto a tutto spessore della parte centrale della cornea. Essa è indicata per le malattie che colpiscono tutti gli strati della cornea compreso l’endotelio come certe infezioni corneali o alcune forme di cheratocono. È inoltre possibile che durante l’intervento di cheratoplastica lamellare il chirurgo si renda conto che un trapianto a spessore parziale non è possibile, e decida quindi di eseguire una cheratoplastica perforante.

A Villa Igea la maggior parte dei pazienti è operata con cheratoplastica perforante “a fungo”, tecnica sviluppata dal Professor Massimo Busin negli ultimi anni. Questa procedura prevede il trapianto di una lamella superficiale più ampia (circa 9 mm) e di un “gambo” interno di diametro minore (6 mm). La larghezza della lamella più esterna riduce l’astigmatismo post-operatorio mentre il ridotto diametro di quella più interna consente di trapiantare meno endotelio possibile riducendo così il rischio di rigetto.

L’intervento

L’intervento viene eseguito in regime di ricovero, richiede circa 90 minuti e non è doloroso. Esso prevede anestesia locale, tramite un’iniezione di anestetico nei tessuti vicino all’occhio. Un bottone di tessuto corneale a tutto spessore viene rimosso e sostituito con due lamelle (una esterna di 9 mm e una interna di 6 mm) ottenute dalla cornea del donatore che vengono appoggiate una sull’altra e suturate con dei piccoli punti in nylon. Al termine della procedura viene iniettata una bolla d’aria nell’occhio per far aderire le due lamelle tra loro e l’occhio viene quindi bendato.

Dopo l’intervento

Qualche ora dopo l’intervento l’occhio viene sbendato e se necessario viene rimossa una piccola quantità di aria in ambulatorio. Sarà normale avere dolore e arrossamento dell’occhio nei primi giorni, ma raramente potrà essere necessario dover tornare in sala operatoria per iniettare ulteriore aria nell’occhio. La maggior parte dei pazienti viene dimessa dopo 2 notti di ricovero, con la possibilità di riprendere da subito le comuni attività, come la guida e la lettura. Nel primo anno dopo l’intervento può essere presente astigmatismo elevato a causa della sutura corneale e, quindi, una visione non ottimale. Dopo circa tre mesi dall’intervento viene rimossa la prima metà dei punti di sutura corneali ed è possibile prescrivere un occhiale provvisorio, mentre i restanti punti vengono rimossi dopo un anno dall’intervento. Se permane uno stato di astigmatismo, esso può essere trattato con un comune intervento chirurgico di correzione.

Risultati dell’intervento

L’intervento di cheratoplastica perforante è una procedura sicura. Già dai primi mesi dopo la chirurgia è possibile notare un miglioramento della vista anche se il risultato finale è apprezzabile soltanto dopo aver rimosso tutte le suture un anno dopo l’intervento. Come in ogni trapianto è possibile che si sviluppi un rigetto dovuto alla reazione del sistema immunitario del paziente contro il tessuto trapiantato. Il rischio di rigetto è minore in seguito a cheratoplastica perforante con tecnica “a fungo” che prevede il trapianto di una quantità limitata di endotelio.

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