Cheratoplastica lamellare anteriore

Patologie trattate

La cheratoplastica lamellare anteriore (DALK) è un tipo di trapianto di cornea a spessore parziale indicato per le malattie che colpiscono gli strati anteriori della cornea come il cheratocono, le distrofie corneali stromali e gli esiti di alcune infezioni oculari come la cheratite erpetica. Il cheratocono è una patologia che insorge durante l’adolescenza e causa assottigliamento e protrusione all’esterno della cornea; questo determina astigmatismo irregolare e visione annebbiata o distorta. Il cheratocono rappresenta la causa più comune di cheratoplastica lamellare anteriore. L’intervento è indicato quando la vista non è più soddisfacente nonostante l’uso di occhiali o di lenti a contatto. La cheratoplastica lamellare anteriore prevede la sostituzione della maggior parte della cornea ma non dello strato più interno detto endotelio. Questo intervento è meno invasivo rispetto al trapianto di cornea a tutto spessore e riduce notevolmente il rischio di rigetto.

L’intervento

L’intervento viene eseguito in regime di ricovero, richiede circa 90 minuti e non è doloroso. Esso viene eseguito con anestesia locale ottenuta grazie a un’iniezione di anestetico nei tessuti vicino all’occhio. Un bottone di tessuto corneale del diametro di 9 mm viene rimosso e sostituito dal tessuto proveniente dal donatore; il lembo eterologo viene quindi suturato con dei piccoli punti in nylon invisibili a occhio nudo. In una minoranza di casi il chirurgo durante l’intervento, può decidere di eseguire un trapianto a tutto spessore per l’impossibilità di eseguire un trapianto lamellare. Alla fine dell’intervento viene iniettata una bolla d’aria nell’occhio per far aderire il lembo trapiantato al resto della cornea e l’occhio viene quindi bendato.

Dopo l’intervento

Qualche ora dopo l’intervento l’occhio viene sbendato e se necessario viene rimossa una piccola quantità di aria in ambulatorio. È normale avere dolore e arrossamento dell’occhio nei primi giorni, ma di rado occorre tornare in sala operatoria per iniettare ulteriore aria nell’occhio. La maggior parte dei pazienti viene dimessa dopo 2 notti di ricovero e, al rientro a domicilio, è possibile riprendere da subito le comuni attività quotidiane come la guida e la lettura. Nel primo anno dopo l’intervento è possibile che la sutura corneale determini astigmatismo elevato e visione non ottimale. Dopo circa tre mesi dall’intervento viene rimossa la prima metà dei punti di sutura corneali ed è quindi possibile prescrivere un occhiale provvisorio. La seconda metà dei punti viene rimossa dopo un anno dall’intervento. Se dopo la rimozione di tutti i punti è presente dell’astigmatismo residuo, esso può essere trattato con un ulteriore piccolo intervento chirurgico.

Risultati dell’intervento

L’intervento di cheratoplastica lamellare anteriore è una procedura sicura. Alcuni pazienti notano un miglioramento della visione già dai primi mesi anche se il risultato finale è apprezzabile solo dopo aver rimosso tutte le suture un anno dopo l’intervento. Come in ogni trapianto è possibile che si sviluppi un rigetto dovuto alla reazione del sistema immunitario del paziente contro il tessuto trapiantato: dal momento che la cheratoplastica lamellare anteriore non prevede il trapianto dell’endotelio, il rigetto è generalmente meno grave e completamente reversibile con la terapia. È necessario comunque sottoporsi a visita oculistica in caso di annebbiamento della vista o arrossamento dell’occhio dopo il trapianto.

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