La chirurgia oculistica di Villa Igea fa scuola

Aprile 5, 2016

Un’esperienza consolidata, con il più alto numero di trapianti di cornea eseguiti come singola istituzione in Italia (circa 500 all’anno) e l’elevato tasso di innovazione nella ricerca medica e nell’applicazione di tecniche chirurgiche. Sono queste le eccellenze che richiamano ogni anno a Villa Igea medici stranieri che arrivano in città appositamente per seguire da vicino e per prendere parte all’attività del reparto di Oculistica di Ospedali Privati Forlì, uno dei fiori all’occhiello del gruppo sanitario forlivese.

In questi mesi è la volta di alcuni ricercatori israeliani, i chirurghi Shmuel Graffi e Shay Gutfreund, rispettivamente dalle Università Bar Ilan e Tel Aviv, alle prese con una fellowship di un anno presso la struttura. I medici, che si tratterranno fino al prossimo dicembre, si dedicheranno alla ricerca clinica sulle tecniche di trapianti lamellari, ed endoteliali in particolare. Per loro e per tutti i professionisti stranieri in visita, Ospedali Privati Forlì predispone un programma di attività completo, che va dallo studio in laboratorio alla presenza in sala operatoria, fino a lezioni ed approfondimenti teorici tematici.

Dalla Corea al Messico, dall’Argentina alla Russia, passando per Germania e Romania, professionisti di tutto il mondo scelgono il centro forlivese guidato dal Prof. Massimo Busin per periodi di visita e di studio con l’intento di aggiornare le proprie competenze e di seguire le sperimentazioni che la struttura conduce in maniera continuativa, anche con il supporto dell’IRFO, Istituto Internazionale per la Ricerca e la Formazione in Oftalmologia, fondato ed attualmente presieduto dallo stesso oculista forlivese.

Quest’anno il reparto di oculistica di Villa Igea è stato già oggetto di esperienze da parte di medici provenienti da Gran Bretagna, Grecia ed Australia; inoltre vanta collaborazioni ed accordi bilaterali con strutture come la LSU (Louisiana State University) di New Orleans (Usa), presso cui il Prof. Busin è tuttora Adjunct Clinical Associate Professor, e l’Ospedale di Cagliari.

Risale a qualche mese fa, inoltre, l’ultimo riconoscimento conferito all’Unità per la nuovissima tecnica di dissezione pneumatica posteriore della cornea: il Premio AIRCMO 2016, ovvero il riconoscimento italiano in campo oftalmologico che mette a disposizione il più cospicuo assegno per la ricerca.